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I mitici anni sessanta: 1961

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1961


1961: Nel febbraio del 1961 in Inghilterra, precisamente a Liverpool, in un locale chiamato “Cavern”, quattro giovanotti danno inizio ad una rivoluzione musicale che ancora oggi non ha avuto eguali! Si chiamano John Lennon, Paul McCartney, Gorge Harrison e Pete Best: i Beatles! Alla batteria non c’è ancora Ringo Starr, ma Pete Best che, visti gli insuccessi iniziali, lascia il gruppo! Credo che mai decisione fu più avventata! Così come credo che il destino di ognuno di noi è scritto!



Sbarco il lunario: Finì l’anno scolastico e fui promosso alla quinta elementare: mi sentivo grande! Trascorsi l’estate all’oratorio con don Ennio, don Samuele e don Stefano, un prete ungherese. Ero sempre senza soldi perché a casa ne giravano pochi e così per rimediare le 20 o 30 lire per svangare la giornata giocavo a carte con quelli più grandi di me e vincevo! Non era “culo” – come dicevano - ma solo abilità nello barare: se mi scoprivano mi avrebbero riempito di botte ma non è mai successo. Si giocava a scopa o a 151, o a bazzica, o a spizzichino e per ogni gioco avevo un trucchetto: il bisogno aguzza l’ingegno!

1861-1961 – 1° Centenario dell’Unità d’Italia: l’Italia unita festeggiava il suo primo centenario! È sicuramente questo il fatto del 1961! Ricordo che la scuola elementare che frequentavo, la Cianfarini, organizzava una festa, come del resto facevano tutte le scuole. Io non ero contento ed avevo un forte rammarico dovuto la fatto che non ero a Torino. Eh si! Torino, che del Risorgimento e dell’unità d’Italia fu – suo malgrado – l’artefice, festeggiava il centenario in maniera direi quasi sfarzosa e ogni scuola d’Italia mandava una rappresentanza. Ora, secondo un giudizio meritocratico, dovevo andare io, per la mia classe (ne veniva scelto uno per classe). Ed invece la scelta fu su base sociale e per censo _ le mie chance si ridussero a zero – e fu scelto Daniele Cappello. Il cui unico merito era quello di essere il figlio dell’ingegner Cappello, pezzo grosso della Montedison!


La festa a scuola consisteva nel cantare brani patriottici: l’inno di Mameli, l’inno di Garibaldi, “Suona la tromba intrepido” e…non ne ricordo altri. Ma io non cantavo perché, secondo un insegnante di musica che ci seguiva per la preparazione della festa, tendevo a stonare. Ma allora perché dovevo imparare a memoria quei canti? Ancora me lo devono spiegare!


La tragedia di Kindu: L’11 novembre 1961 si consumò, in Africa, una tragedia cui – ancora oggi – i contorni sono sfocati! Mi riferisco alla tragedia di Kindu, nell’allora Congo Belga, dove 13 aviatori Italiani, “colpevoli” di portare aiuti umanitari alla popolazione affamata sotto l’egida dell’ONU, furono massacrati, uccisi, fatti a pezzi e mangiati dai rivoltosi congolesi.

In breve i fatti: il Congo Belga sta per ottenere la libertà dal Governo di Bruxelles e, come succede in questi casi, c’è un periodo di transizione dove si mettono in atto tutte quelle cose necessarie alla gestione dell’indipendenza (gli accordi sul futuro governo, la bozza di costituzione che in Paese democratico deve varare, coinvolgere la civiltà civile alla gestione della “cosa pubblica”) . Si formarono tre partiti, tutti nati – come succedeva e succede in Africa - su base tribale: i “bakongo”, capeggiati da Joseph Kasavubu che dell’ex Congo Belga doveva diventare Presidente: i “batetela” il cui leader era Patrik Lumumba, candidato a diventare Primo Ministro; e i “lunda” di Moise Ciombè. Il più invasato era Lumumba che predicava l’odio contro i bianchi e che fece stragi di coloni. La repressione belga fu durissima e in tutto questo contesto, per non essere coinvolto nella guerra che si combatteva tra il Belgio e i miliziani di Lumumba - cui si unì anche Kasavubi - Ciombè dichiarò l’indipendenza della Regione del Katanka! Di fatto si tirava fuori dalla guerra mirando a salvaguardare il suo popolo.

Contro la decisione di Ciombè si schierò l’ONU, su pressione degli Stati terzomondismi (a dimostrazione di quanto inutile sia l’organizzazione del “palazzo di vetro”). I katankesi affrontarono i baschi blu in una memorabile battaglia e li sconfissero. Nel gennaio 1961 fu ucciso anche Lumumba.



In Italia, intanto, il Governo Fanfani si schierò con l’ONU contro il Katanka (incise nella decisione la scelta di centrosinistra che s’era fatta dopo il Governo Tambroni) dissociandosi - di fatto – dalle posizioni europee e americane.

Il governo, sentendosi isolato dalla comunità occidentale, cercò,come si usa dire, di salvarsi in corner, ed inviò aiuti alle popolazioni delle tre etnie che ormai da oltre un anno erano in guerra.

L’aereo con gli aiuti atterra all’aeroporto di Kindu e qui succede quello che nessuno temeva ma che alcuni prevedevano. Il resto l’ho detto all’inizio, inutile tornarci sopra.


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